Il primo trimestre del Pil americano ha segnato un -4,8%. Piazza Affari positiva nonostante le stime di Fitch.
MILANO – Il primo trimestre del Pil americano ha segnato un -4,8%, molto oltre le attese. L’impatto del coronavirus sull’economia statunitense è stato negativo con una flessione che non si registrava dal 2014. E le stime prevedono un secondo trimestre con una contrazione della crescita fino al 30%.
Il crollo del Prodotto Interno Lordo non ha avuto effetti particolari sulla Borsa con Dow Jones che ha avuto un progresso di +2,11%. Meglio sia S&P 500 (+2,41%) e il Nasdaq (+2,97%). E il futuro degli indici americani si preannuncia roseo dopo la decisione della Federal Reserve di tenere i tassi a zero fino al termine dell’epidemia.
Fed, ‘Useremo tutti gli strumenti’
‘La Fed è impegnata a usare tutti i suoi strumenti per sostenere l’economia americana in questo periodo‘, recita il bollettino Fed. ‘La crisi sanitaria attuale peserà pesantemente sull’attività economica, l’occupazione e l’inflazione nel breve termine e pone considerevoli rischi all’outlook economico nel medio termine. Alla luce di questi sviluppi la Fed ha deciso di mantenere invariati i tassi fra lo 0 e lo 0,25%. La Fed si aspetta di mantenere i tassi in questa forchetta fino a quando non avrà fiducia che l’economia è in grado di navigare gli eventi ed è in posizione per centrare gli obiettivi della massima occupazione e della stabilità dei prezzi‘.
Borsa europea in positivo
Il taglio del rating di Fitch non ha avuto effetti su Piazza Affari nella giornata del 29 aprile. Per Milano è stata una sessione nervosa ma, nonostante questo, la chiusura è stata positiva con un progresso di +2,21%. Leggermente meglio Parigi (+2,22%). Il migliore degli indici del Vecchio Continente è stato Francoforte (+2,89%) con Londra che è avanzata del 2,77%.
In Asia Tokyo è rimasta chiusa per festività. Andamento altalenante per le Borse cinesi con Shanghai che ha registrato un +0,44% mentre Shenzen ha perso un -0,11%.
Risale lo spread
Seduta nervosa per lo spread che ha chiuso in area 225 punti base (leggermente più alto rispetto alla partenza) con il decennale italiano a 1,76%.
Giornata positiva, invece, per il petrolio. Il Wti ha avuto un progresso del +36% chiudendo a 16,78 dollari al barile. Bene anche il Brent con un +13% a 23,23 dollari a barile. Ritorna a salire il prezzo dell’oro. Il timore di una recessione globale ha permesso allo spot gold di registrare un +0,25% a 1.726,50 dollari l’oncia con i dati che potrebbero aumentare nei prossimi giorni grazie alle misure di stimolo diffuse dalle banche centrali.
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